La cementificazione incontrollata è una delle maggiori cause dei disastri idrogeologici che colpiscono diverse regioni del mondo. Questo fenomeno si riferisce all’eccessiva costruzione di edifici, strade e altre infrastrutture artificiali, che sostituiscono le superfici naturali permeabili con materiali impermeabili come cemento e asfalto. Il risultato è una drastica alterazione dell’equilibrio ambientale e un aumento significativo del rischio di frane, alluvioni ed altri eventi catastrofici.
L’impatto della cementificazione sui disastri idrogeologici
Quando il terreno naturale viene ricoperto dal cemento, l’acqua piovana non può più essere assorbita efficacemente dal suolo. Questo riduce la capacità di drenaggio naturale e aumenta il deflusso superficiale, causando un maggiore accumulo d’acqua in tempi brevi. Di conseguenza, si verificano inondazioni improvvise e frane, soprattutto in aree urbanizzate dove la gestione delle acque piovane è insufficiente o assente. Inoltre, la riduzione delle superfici vegetali impedisce al suolo di trattenere l’acqua, amplificando l’erosione e rendendo i terreni più vulnerabili a smottamenti e frane.
L’Italia, per esempio, è tristemente nota per i frequenti disastri idrogeologici, molti dei quali sono attribuiti alla cementificazione e alla mancanza di una pianificazione urbanistica sostenibile. Le alluvioni in Liguria e Toscana, così come le frane che colpiscono regioni montuose come l’Abruzzo, sono esempi emblematici delle conseguenze disastrose di questo fenomeno. La cementificazione selvaggia, associata alla deforestazione e alla scarsa manutenzione dei sistemi di drenaggio, contribuisce alla frequenza e alla gravità di questi eventi.
La situazione globale e alcune soluzioni innovative
Diversi paesi nel mondo stanno affrontando il problema della cementificazione e dei disastri idrogeologici con soluzioni innovative, tra cui tecnologie avanzate di gestione delle acque e approcci sostenibili alla pianificazione urbana.
Uno degli esempi più significativi è il Giappone, un paese che ha affrontato numerose catastrofi naturali nel corso dei secoli, tra cui terremoti e inondazioni. Per contrastare il rischio di alluvioni, il Giappone ha sviluppato uno dei sistemi di drenaggio sotterraneo più avanzati al mondo: il Metropolitan Area Outer Underground Discharge Channel. Questo sistema, situato nei pressi di Tokyo, è composto da enormi cisterne sotterranee e gallerie che raccolgono l’acqua piovana in eccesso e la deviano in modo controllato verso i fiumi o il mare, evitando così allagamenti nelle aree urbane. Le dimensioni di questo sistema sono impressionanti, con pilastri alti 18 metri che sorreggono vaste caverne artificiali in grado di immagazzinare milioni di litri d’acqua.
Un’altra nazione che ha adottato approcci sostenibili per combattere i disastri idrogeologici è l’Olanda. Da secoli, il paese ha dovuto confrontarsi con il rischio di inondazioni a causa della sua conformazione territoriale, che si trova sotto il livello del mare. Gli olandesi hanno sviluppato un avanzato sistema di dighe, canali e bacini di contenimento che permettono di regolare il livello delle acque e prevenire disastri. Oggi, l’Olanda investe in tecniche di ingegneria verde, come l’uso di barriere naturali, aree di allagamento controllato e aree verdi urbane per assorbire l’acqua in eccesso.
Le sfide future e l’importanza della sostenibilità
Il cambiamento climatico sta amplificando la frequenza e l’intensità dei disastri idrogeologici in tutto il mondo. Piogge più intense e periodi di siccità seguiti da precipitazioni violente stanno mettendo a dura prova i sistemi di drenaggio tradizionali, soprattutto in aree densamente urbanizzate.
Per evitare un futuro segnato da disastri idrogeologici sempre più frequenti, è necessario un cambiamento radicale nel modo in cui pianifichiamo le città e gestiamo il territorio. Alcune soluzioni possono includere:
- La promozione di infrastrutture verdi, come tetti verdi e pavimentazioni permeabili, che aiutano a ridurre il deflusso superficiale.
- L’incremento delle aree verdi urbane, che non solo migliorano la qualità dell’aria e la vivibilità delle città, ma assorbono anche l’acqua piovana.
- Una pianificazione urbana che tenga conto della conformazione idrogeologica del territorio e non consenta costruzioni in aree a rischio.
- Investimenti in sistemi di drenaggio avanzati, come quello giapponese, adattati alle specifiche esigenze locali.
La cementificazione incontrollata è un problema globale che richiede un’attenzione urgente per evitare disastri futuri. Esempi come il Giappone e l’Olanda dimostrano che è possibile prevenire alluvioni e frane attraverso l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili. Tuttavia, questi sforzi devono essere accompagnati da una maggiore consapevolezza ambientale e da politiche di sviluppo che mettano al centro la tutela del territorio e la sicurezza delle comunità.
Articolo a cura di Martina Roccasecca.